Intervista ad Annina Nosei



L'attenzione per Mark Tobey fra i tavoli di Menghi


Annina Nosei si sofferma sulla fama di cui godeva Mark Tobey fra i pittori di Forma 1, e che ha spinto suo padre, Angiolo, a portare la famiglia a visitare la mostra dell'artista statunitense a Parigi.

persone citate: Perrotta, Gennaro [zio] ; Nosei, Angiolo [padre] ; Accardi, Carla [artista] ; Sanfilippo, Antonio [artista] ; Tobey, Mark [artista]

trascrizione:
F.C.: E invece, in merito al tuo papà? È stato colui che ti ha introdotto anche un po' nell'ambiente artistico romano...

A.N.: No.

F.C.: No?

A.N.: No, però andavamo sempre...

F.C.: La storia dei fratelli Menghi?

A.N.: Andavamo a pranzo con zio Gennarino e gli assistenti di greco alla trattoria Menghi a via Flaminia. Nel tavolo accanto c'era Forma 1, quindi Carla Accardi, il marito, eccetera. A volte anche Scarpitta. A un certo punto, quando io ero piccola, mio padre ha detto: "Andiamo a Parigi". Era un bel viaggio. E siamo andati a vedere Tobey al Museo.
Perché mio padre, professore di latino e greco, si interessasse di Tobey? La ragione del perché siamo andati a vedere la mostra è probabilmente dovuta al fatto che, da Menghi, nel tavolo accanto, aveva sentito tanto parlare di Tobey da Carla Accardi e da tutti gli altri. Questo, secondo me, corrisponde anche all'inizio della connessione tra gli artisti di quel momento con Tobey, perché se tu guardi ai primi disegni del marito di Carla Accardi, ecc. ecc., vedi la "connection" con Tobey.