Intervista ad Annina Nosei



L'amicizia con gli artisti italiani


Annina Nosei parla della mostra "De Europa" e di come, attraverso di lei, John Weber avesse iniziato a frequentare gli artisti italiani. Nel racconto si sofferma inoltre sulla sua particolare amicizia con alcuni di loro, come Franco Angeli e Mario Schifano.

persone citate: Weber, John [gallerista] ; Merz, Mario [artista] ; Merz, Marisa [artista] ; Pascali, Pino [artista] ; LeWitt, Sol [artista] ; De Maria, Walter [artista] ; Sonnabend, Ileana [gallerista] ; Sperone, Gian Enzo [gallerista] ; Boetti, Alighiero [artista] ; Manzoni, Piero [artista] ; Angeli, Franco [artista] ; Scarpitta, Salvatore [artista] ; Puntieri, Clotilde (Scarpitta); Schifano, Mario [artista]

trascrizione:
F.C.: E invece John Weber quando apre la sua galleria al 420 di West Broadway inizia a lavorare anche molto con alcuni artisti italiani...

A.N.: Dell'arte povera. Sì, tant'è vero che ha fatto una mostra importantissima, con un catalogo molto importante, che si chiama "De Europa". In quella università dove ho insegnato ed ero anche la direttrice della galleria, gli ho portato una mostra stupenda, grazie a John, della cui importanza loro non si sono proprio resi conto: la mostra "De Europa". In questa benedetta "universitina", che però è grande, perché è la New York University, ma insomma Kingsborough College...

F.C.: E John com'era entrato in contatto con gli artisti i italiani?

A.N.: Molti grazie a me, perché venivamo in vacanza d'estate anche tre mesi in Italia, e quindi Merz eccetera e tutti gli altri.

F.C.: Ad Ansedonia li ha conosciuti?

A.N.: Sì, venivano a trovarmi. Sono venuti tutti.

F.C.: Chi c'era? Mario Merz, Marisa Merz.

A.N.: Sì.

F.C.: C'era anche Pino Pascali?

A.N.: No, questo era prima.

F.C.: Però l'hai conosciuto Pino...

A.N.: Sì, certo. Il primo anno che siamo venuti a Roma ho portato anche John Weber da Pino Pascali e poi mi ricordo che l'ultimo week-end della sua vita era venuto ad Ansedonia. Ho le fotografie da qualche parte. E poi, invece, purtroppo a Roma, in motocicletta, è andato a sbattere ed è morto. Ma sono venuti ad Ansedonia in quel periodo ospiti. Poi dopo, negli anni '80, sono venuti anche gli altri, ma all'inizio anche gli americani sono venuti lì, da Sol LeWitt a De Maria e altri.

C.Z.: Com'era entrata in contatto con questi artisti dell'Arte Povera? Frequentando l'ambiente?

A.N.: Perché sono andata a Torino quando ero già da Ileana Sonnabend. Ero diventata amica di Sperone e poi una volta, credo per Pasqua, sono andata a Torino. Lì ho conosciuto Boetti. Da uno all'altro. Ma prima ho conosciuto altri artisti. Per esempio, prima di andare da Sonnabend, avevo conosciuto Manzoni e altri ancora prima. Ma Manzoni non c'era più, perché era morto.

F.C.: Anche Franco Angeli è stato uno dei primi che...

A. N.: Eh sì, certo. Loro erano di Roma. Erano i primi amici.

F.C.: E l'hai frequentato anche per un po'. E tuo papà era contento.

A.N.: Sì, ero piccola e potevo andare alle feste con Franco Angeli perché era un comunista che a mio padre piaceva molto, era gentile. Se andavo con Franco ci potevo andare, sennò ero troppo piccola. Andavo anche alle feste di Clotilde Scarpitta, l'ex moglie di Scarpitta.

F.C.: E poi parleremo di Salvatore Scarpitta perché tu hai anche organizzato negli anni '90 una bellissima mostra.

A.N.: Sì con Castelli.

F.C.: Ma andiamo con ordine. E invece Mario Schifano affittava una casa...

A.N.: Quello è molto dopo, negli anni '80, quando io avevo la galleria.

F.C.: Negli anni '80 questo?

A.N.: Sì sì. Sì, quello è dopo. Quando io ho la galleria, a un certo punto ho fatto una mostra di Mario, il quale ha dipinto la mostra in una casa ad Ansedonia che aveva affittato non lontana dalla mia. Che poi, durante quell'estate, io avevo avuto un incidente di macchina e quindi mi sono un po' rotta la testa e anche un po' tutto, soprattutto la macchina, e sono rimasta lì ad Ansedonia. Anche Mario, il quale mi mandava il suo dottore e anche il cameriere, mi mandava da mangiare perché ero sola nella casa e lui un po' più in là. Fu molto gentile e ha fatto la mostra, e ha fatto un sacco di quadri mentre era lì ad Ansedonia.

F.C.: Quindi torniamo a John Weber a "De Europa". Era l'inizio degli anni Settanta, tu organizzavi queste mostre e insegnavi all'università e lui avviava la sua galleria ed era soddisfatto di questa galleria indipendente, che aveva aperto dopo l'esperienza da Virginia Dwan?

A. N.: E che ne so? Spero di sì.

F.C.: E il rapporto con i coinquilini? Cioè con Ileana Sonnabend e Leo Castelli? Erano tutti molto affiatati.

A.N.: Certo. Sì.