Intervista ad Annina Nosei



Riflessioni personali a partire da Marcel Duchamp


Annina Nosei descrive un sogno che le ha fatto prendere coscienza della somgilianza fra suo padre e Marcel Duchamp.

persone citate: Nosei, Angiolo [padre] ; Weber, John [gallerista] ; Duchamp, Marcel [artista] ; Sweeney, James Johnson [critico d'arte e curatore]

enti e istituzioni:
MoMA

trascrizione:
C.Z.: Lei Duchamp l'ha visto anche a New York? L'ha frequentato anche a New York?

A.N.: No, non l'ho visto a New York. L'ho visto in un film una volta. Un giorno sono andata al Museo d'arte moderna a vedere un film che era il documentario di Marcel Duchamp e Sweeney, che era il direttore del museo di Philadelphia dove c'era la Arensberg Collection. Però mi sono addormentata e a un certo punto mi sono svegliata e ho visto che c'era Sweeney che parlava con mio padre. Mi sono svegliata e mi sono detta: "Mio padre? Mio padre non è mai andato a Philadelphia. Che ci andava a fare mio padre a parlare con Marcel Duchamp a Philadelphia con Sweeney?". Poi mi sono svegliata meglio e mi sono resa conto che non era mio padre, era Marcel Duchamp che era identico a mio padre.
Chissà perché ho deciso di interessarmi a Marcel Duchamp, che era identico a mio padre. Tra l'altro, se guardo le fotografie di John Weber, anche lui non è che tanto differente da mio padre e da Marcel Duchamp. Sono uguali come tipi di uomini. Sono identici, tutti e tre. Se metto le fotografie insieme sono gli stessi. Stesso tipo, con gli occhiali tutti e tre. Marcel Duchamp non sempre aveva gli occhiali.