Intervista a Dora Stiefelmeier



L'archivio di RAM


Siefelmeier racconta della nascita dell'archivio di RAM e della sua consultazione da parte di studiose e studiosi

persone citate: Curran, Alvin [Musicista] ; Sargentini, Fabio [Gallerista] ; Fusi, Federico; Vitiello, Luca [Programmatore RAM]

enti e istituzioni:
Zerynthia-Associazione per l'arte contemporanea; RAM-Radio Arte Mobile; Accademia di Frosinone; Radio Picnic; Radio Tramontana

trascrizione:
R.P.: Cosa comporta il mantenimento e la conservazione di questi materiali?

D.S.: È un enorme lavoro che va aggiornato in continuazione, che però è disponibile online. Noi abbiamo un sito che riunisce ww.radioartemobile.it con RAM life, sul sito ci si può collegare direttamente con la radio e ospita anche Zerynthia-Associazione, perché spesso ci sono scambi fra queste strutture. Tutto l'archivio sonoro è disponibile online, tranne alcuni casi specifici per via del diritto di autore che possiamo solo far sentire qui e non in radio, ma sono pochi. Se tu metti Stockhausen in radio dopo mezz'ora ti minaccia l'avvocato della famiglia, per dirti. Ad esempio io ho molto materiale di Alvin Curran, compositore americano con cui abbiamo lavorato tantissimo, ci dice "questo va bene, quest'altro no perché la (...) Grammophon vi fa storie", quindi abbiamo molto materiale che lui ci sagnale free, in parte prodotto da noi in base alle cose che facciamo ma non solo. Tante volte lui stesso ci dice che non c'è alcun problema.

R.P.: In questa idea del suono e anche in questo rapporto con le arti performative e sonore, in qualche modo non oggettuali, avete avuto dei legami nel vostro percorso precedente agli anni Settanta con Sargentini?

D.S.: No per niente. Ovviamente conosciamo Fabio, la sua storia sono stati soprattutto gli anni Sessanta qui a Roma e noi ancora non c'eravamo. Noi iniziammo con la prima mostra nel gennaio del 1979 a Roma e i suoi punti più alti erano precedenti;. Lui all'epoca aveva fatto cose interessanti con i musicisti della scena americana e in parte abbiamo questo materiale, non attraverso lui perché non credo abbia registrato niente, ma attraverso Paolo Cotteni (?) che è stato il primo in Italia a insegnare sound art all'Accademia di Frosinone e che ha un enorme archivio che in parte lui ci ha messo a disposizione. Questo archivio ci permette di fare dodici ore di programmazione al giorno perché altrimenti non ce la faremmo mai, noi attingiamo giornalmente a tanto materiale, sia dell'archivio sonoro che quello della radio che è un archivio che contiene tutto quello che abbiamo fatto dal 2000 fino ad oggi, son quasi passati vent'anni quindi è un archivio molto ricco. Noi poi collaboriamo con altre radio, abbastanza stabilmente, ad esempio Radio Picnic che sta fra Berlino e Bruxelles, La radio siamo noi di Ginevra, Radio Tramontana di Losanna, abbiamo uno scambio con Radio (...) di Lubiana. Abbiamo dei legami e ci scambiamo ovviamente dei materiali, anche con la radio che ha fatto Federico Fusi a Siena noi abbiamo contatti, questo per noi è centrale. Però essenzialmente la programmazione, che aggiunge sempre cose nuove ovviamente, si poggia su questi grandi archivi, sia del suono che della radio.

R.P.: Vengono anche studiosi e studiose a consultare?

D.S.: Si, a volte vengono persone, devo dire quasi sempre dall'estero stranamente.

R.P.: Infatti mi chiedevo, perché in Italia da questo punto di vista per gli storici dell'arte ci sia un po' una difficoltà a interagire con un mezzo diverso.

D.S.: Noi abbiamo anche la biblioteca di Zerynthia qui e sono cinquemila libri di arte contemporanea, però vengono pochi studenti qui e non lo capisco. Anche la biblioteca è online, non sono consultabili i libri ma c'è un elenco però non so, forse rispetto alla mia generazione, che eravamo tutti un po' topi di biblioteca, oggi questo c'è un po' meno, sicuramente trovano anche tante informazioni su Internet. Comunque vengono delle persone, soprattutto degli stagisti, attualmente abbiamo un ragazzo bravissimo, (…) ,che viene da Parigi, starà qui per tre mesi e lui collabora con Luca Vitiello che mi fa la programmazione radio. Lui è con noi da oltre dieci anni e la radio fa capo a lui oltre che a me, fa un po' da supervisione.