Intervista a Dora Stiefelmeier



La Galleria Pieroni


Stiefelmeier parla della nascita della Galleria Pieroni a Roma

persone citate: Pieroni, Mario [Gallerista] ; Kounellis, Jannis [Artista] ; Fabro, Luciano [Artista] ; Merz, Mario [Artista] ; Spalletti, Ettore [Artista] ; Pisani, Vettor [Artista] ; De Dominicis, Gino [Artista] ; Richter, Gerhard [Artista] ; Oppenheim, Meret [Artista] ; Accardi, Carla [Artista] ; Genzken, Isa [Artista] ; Nordman, Maria [Artista] ; Birnbaum, Dara [Artista] ; Karamustafa, Gülsün [Artista] ; Alves, Maria Thereza [Artista]

enti e istituzioni:
Bagno Borbonico [Galleria] ; Galleria Pieroni [Galleria] ; MAXXI [Museo]

trascrizione:
R.P.: Quello che mi chiedevo è come questo tuo lavoro, che appunto prima mi dicevi ha avuto una ripercussione esistenziale -perché comunque è stato un cambio di sguardo, un incontro importante- come si è riflesso, se si è riflesso nel tuo percorso successivo d'arte.

D.S.: Sai quando hai fatto una militanza femminista, perché questa non era emancipazione ma era femminismo, è chiaro che ti modifica la vita, e quello te lo porti dietro. Non c'è nessun nesso logico tra la mia attività a DWF e l'avventura che ho creato con Mario Pieroni. Mario Pieroni era già nell'arte, aveva una galleria a Pescara, anche molto nota, il Bagno Borbonico, aveva già contatti con gli artisti ed espose Kounellis, Merz, Fabro, Spalletti, Pisani e così via. Quando ci siamo conosciuti mi disse che avrebbe voluto aprire una galleria con me, ma io non avevo una preparazione in questo e senso e non pensavo minimamente ad un trasferimento a Pescara. Allora fu d'accordo ad aprire insieme una galleria a Roma, e così facemmo. La Galleria Pieroni è durata fino al 1992 e abbiamo fatto tante mostre lì.

R.P.: Le prime quali sono state?

D.S.: La mostra di apertura fù De Dominicis, Kounellis, Spalletti. Poi ci furono le loro mostre singole, si aggiunse Gerhard Richter, poi Pisani e tanti altri artisti. Io ho sempre voluto anche artiste donne, non perché fossero donne perché dovevano essere brave artiste, ma a me sembrava doveroso. La prima grandiosa nostra artista fu Meret Oppenheim con la quale siamo rimaste amiche fino alla sua morte abbastanza prematura, fece una magnifica mostra da noi.

R.P.: In che anni?

D.S.: Era il 1981 o 1982, non mi ricordo bene.

R.P.: E all'epoca come veniva visto il lavoro di Oppenheim?

D.S.: La Oppenheim era talmente speciale che c'era poco da dire, era una persona fantastica. Poi abbiamo conosciuto presto Carla Accardi, con la quale abbiamo lavorato per tantissimi anni. È venuta Isa Genzken, Maria Nordman, Dara Birnbaum- di cui presto rimonteremo al MAXXI una sua installazione- e poi man mano sono venute tante altre come Gülsün Karamustafa, Maria Thereza Alves. Se tu mi chiedi se c'è stata un'influenza probabilmente è che volevo che anche loro avessero una voce.

R.P.: Dal punto di vista della relazione fra te e Mario Pieroni c'è stata una sintonia sulla linea da seguire?

D.S.: Noi siamo due persone opposte e forse questa è stata la nostra ricchezza. Abbiamo deciso di fare questa esperienza insieme, non era previsto che sarebbe andata avanti per quarant'anni, e comunque abbiamo sempre condiviso tutto. Parliamo a lungo di tutto quello che facciamo e se uno dei due non è convinto su qualcosa non si fa nulla, è un dialogo continuo.