Intervista a Massimo Piersanti



Progetti attuali


Piersanti parla della preparazione del suo libro, della vicinanza ai giovani fotografi e dell'archivio

persone citate: Sargentini, Fabio [Gallerista] ; Battaglia, Letizia [Fotografa] ; Cage, John; Schiaffini, Giancarlo [Compositore e musicista] ; Strehler, Giorgio [Regista teatrale]

enti e istituzioni:
Fondazione Isabella Scelsi

trascrizione:
R.P.: Senti un'ultimissima domanda: progetti per il futuro mi dicevi del libro.

M.P.: Il progetto per il futuro è cercare di raccogliere questo, sia per gli amici sia per chi non conosce bene questa storia.
Foto per foto però.
Se dovessi mettere tutte le mie foto diventerebbe una cosa impossibile. Diciamo l'essenziale di quello che ho fatto, anche per i miei figli perché mi rendo conto che loro sanno poco, e lì magari mi sfogo a scrivere anche un po' di cose. Mi accorgo anche di un'altra cosa, sono ancora un fotografo, vado ancora fuori a fotografare molte persone, anche i giovani, faccio anche degli anziani. Ho fatto dei ritratti ultimamente a Sargentini, sai quando ha presentato la mostra con le gigantografie? L'ho fatto posare davanti alla gigantografia dei cavalli a sembrava Benito Mussolini, una cosa pazzesca.
Continuo a fotografare molti, ho fatto anche dei bei ritratti della Battaglia, ho fatto un po' a gomitate con gli altri ma sono riuscito a farle dei bei ritratti.

R.P.: Al MACRO no?

M.P.: Sì. Quindi continuo ad andare in studio a seguire un pochino chi posso, con i giovani è molto difficile oggi perché prima di tutto c'è uno sparpagliamento nella periferia romana, che visto le dimensioni di Roma, dal Mandrione a Casal Bruciato, al Pigneto e non è facile seguirli, però quando sono contenti che io vado, vado e continuo un po' a fotografare qualcosa. Poi c'è la lotta con l'archivio. Metteremo in ordine. Non finisci mai di metterlo in ordine l'archivio perché ogni volta
scopri delle diverse possibilità, quindi devi metterlo in un certo modo, però più o meno ci stiamo arrivando, un po' alla volta. Continuiamo in questo finché c'è ancora la forza e la salute per farlo, e poi guardare un pochino a quello che è già fatto. Potrebbe essere un monografia o diverse pubblicazioni su diversi artisti, lo vorrei fare per esempio su Cage perché è un lavoro complicato. Io ho fatto una mostra su Cage in una galleria a Monti che era diretta dalla direttrice della Fondazione Scelsi, che era la vedova di Evangelisti il musicista legato a Santa Cecilia. Quindi anche lì ho sconfinato un po' nella musica, anche con il papà di Ilaria Schiaffini, Giancarlo, con Alvin …. .
Io avevo una passione per la danza contemporanea con la musica contemporanea.

R.P.: E il teatro?

M.P.: Il teatro meno. Ho un'idea del teatro diversa, che era quella che aveva Strehler, c'era un solo punto di vista per il teatro e per il resto è la televisione invece che permette di avvicinarsi, e tu puoi fare la stessa cosa con la fotografia, ma secondo me non è giusto. Forse sarà una scusa o un'idea mia.

R.P.: Grazie mille Massimo di questa bella intervista e di questi bei racconti.