Intervista a Ruggero Savinio



Infanzia


Ruggero Savinio racconta della sua infanzia a Torino e poi a Roma. Parla principalmente del padre Alberto che nel 1925 si era trasferito a Parigi per intraprendere la carriera di pittore e che nel 1934 decide di tornare in Italia a causa della crisi economica che a partire dal 1929 aveva investito prima l'America e poi l'Europa.

soggetti:
crisi economica

persone citate: Savinio, Alberto [artista] ; de Chirico, Giorgio [artista] ; di Savoia, Umberto II [governante] ; Castel, Jean [gallerista, mercante]

trascrizione:
G.T.: Ruggero tu sei nato a Torino nel 1934 ma hai trascorso gran parte della tua infanzia a Roma in una famiglia importante, figlio di Alberto Savinio e nipote di Giorgio de Chirico. Quali ricordi di bambino e adolescente hai della tua famiglia?

R.S.: Posso dirti qualcosa intanto rispetto alla mia nascita a Torino che è dovuta sostanzialmente alla crisi economica. Mio padre si era trasferito a Parigi dal 1925 intraprendendo una vera e propria attività di pittore. Professionalmente andò bene per lui fino all'arrivo della crisi economica in Europa intorno al 1933 (la crisi partì dal crollo della borsa di New York nel 1929). E allora ci siamo chiesti: "cosa facciamo?".
Visto che i galleristi parigini lasciavano i loro artisti decidemmo di tornare in Italia. In quel periodo una sorella di mia madre, sposata ad un medico vicino a Torino, ci ospitò, quindi io sono nato lì proprio per questo motivo. Poi mio padre a Torino ha ricominciato il suo lavoro, ha fatto una mostra che credo ebbe un grande successo, al Valentino di Torino e c'è anche una famosa foto, dove si vede il principe ereditario Umberto che guarda un suo quadro.

G.T.: In Francia tuo padre aveva iniziato ad avere un forte successo come pittore?

R.S.: Sì ebbe successo e aveva anche dei galleristi che lo seguivano, in modo particolare Jean Castel. Purtroppo tutto questo finì per lui come per gli altri. In realtà furono dodici anni di grande euforia a Parigi, anche mercantile, a finire improvvisamente per via della crisi economica.