Intervista a Ruggero Savinio



Il contesto romano degli anni Cinquanta


I ricordi di Ruggero Savinio del contesto romano degli anni Cinquanta, i rapporti con gli artisti a lui contemporanei e quelli a cui si ispirava all'inizio della sua carriera di giovane pittore.

soggetti:
Gruppo Origine; Informale; quarta dimensione; avanguardia; avanguardie storiche; Tardo Informale

persone citate: Villa, Emilio [poeta] ; Colla, Ettore [artista] ; Rotella, Mimmo [artista] ; Burri, Alberto [artista] ; Cagli, Corrado [artista] ; Jung, Carl Gustav [psicologo] ; Kłossowski de Rola, Balthasar (Balthus) [artista] ; Artaud, Antonin [drammaturgo] ; Fautrier, Jean [artista] ; Bacon, Francis [artista] ; Dubuffet, Jean [artista]

trascrizione:
G.T.: In quegli anni Cagli con Ettore Colla ed Emilio Villa davano vita al Gruppo Origine, da cui Cagli poi in qualche modo se ne estromise o ne venne estromesso. Comunque iniziava a cambiare anche l'Informale e a essere percepito anche in modi nuovi. Tu come percepivi questi nuovi artisti anche il primo Rotella o il primo Burri?

R.S.: Tornando a Cagli, mi ricordo il suo ritorno dall'America che ha coinciso poi con un suo cambiamento come pittore. Parlava ad esempio della "quarta dimensione."

G.T.: In quel momento faceva anche un po' le avanguardie, o meglio, replicava un po' lo stile delle avanguardie.

R.S.: Sì lo faceva e poi aveva anche interessi di tipo psicologico, parlava ad esempio di Jung. Mentre a proposito dei nomi che hai fatto prima: Rotella l'ho conosciuto dopo a Parigi, così per il fatto che eravamo tutti e due a Parigi non è che abbiamo avuto mai un rapporto.

G.T.: Ti facevo questa domanda perché proprio in quegli anni, inizio degli anni ‘50 ad esempio, c'era stata questa mostra molto particolare organizzata da Emilio Villa sulla barca del Ciriola sul Tevere. Volevo sapere se ne avevi dei ricordi perché era stato comunque un momento particolare e diverso per l'arte a Roma.

R.S.: Ma io Emilio Villa purtroppo non l'ho mai conosciuto e mi sarebbe piaciuto conoscerlo. Degli amici con cui parlavo di lui proprio ieri sera mi dicevano invece che era molto divertente. Burri anche non l'ho mai conosciuto e devo dire che erano tutte cose un po' fuori dei miei interessi. Io in quel momento ho iniziato a andare a Parigi ed ero preso da certi artisti pittori che stavano passando da una pittura astratta ad una certa figurazione ed erano pittori che esponevano spesso nella Galleria Pier, che aveva fatto la mostra di Balthus e che aveva fatto la mostra dei disegni di Artaud. Seguivo un po' questa pittura ma mi interessava anche una pittura informale o tardo informale era un momento in cui l'informale stava comunque declinando e si aspettava qualcosa di diverso. Comunque tra i pittori informali più che Fautrier, che mi interessava per la materia, molti anni dopo ho cominciato a scoprire invece il Fautrier figurativo e mi piace molto tutt'ora. Allora ero interessato a Dubuffet poi c'è stato l'arrivo di Bacon. L'abbiamo visto la prima volta con questo mio amico, Lorenzo Tornabuoni, in una Biennale, forse del 1954. Forse era quando c'era una grande pittura con l'ombrello che si intitola Macelleria, però non vorrei dire delle cose inesatte, ma sono sicuro che era la prima volta che esponeva in Italia ed era molto impressionante. Poi ho visto una mostra di Bacon che mi ricordo a Parigi in una galleria ed è il Bacon che tutt'ora preferisco quello dei primi anni anche un po' bonnardiano. Invece il Bacon dei trittici quello con le stesure e le campiture piatte mi piace meno ma è un fatto mio di gusto, legato ai miei gusti pittorici.