Intervista a Ruggero Savinio



Il ritorno alla pittura in Italia negli anni Settanta e Ottanta


Il "ritorno" alla pittura negli anni Settanta e Ottanta e la mostra "Opera dipinta" alla Pilotta di Parma. La Nuova figurazione in Italia.

soggetti:
Nuova figurazione; Transavanguardia; Anacronismo; Realismo magico; pittura

persone citate: Savinio, Ruggero [artista] ; Tornabuoni, Lorenzo [artista] ; Guccione, Piero [artista] ; Vago, Valentino [artista] ; Tadini, Emilio [artista] ; De Martiis, Plinio [gallerista] ; Calvesi, Maurizio [critico] ; Quintavalle, Arturo Carlo [critico] ; Di Stasio, Stefano; Fautrier, Jean [artista] ; Dubuffet, Jean [artista]

enti e istituzioni:
Complesso monumentale della Pilotta (Parma)

trascrizione:
G.T.: Comunque il mezzo pittorico è stato messo duramente alla prova.

R.S.: Negli anni ‘70 sì. E noi, intendo noi con gli altri pittori che continuavano a dipingere, eravamo costretti un po' in un angolo e sentivamo la durezza di questa situazione. Quindi ci siamo chiesti: che facciamo? Ci siamo riuniti e siamo andati un giorno da Quintavalle che ha deciso di organizzare una nostra mostra che si intitolava L'opera dipinta nel 1980 prima a Parma alla Pilotta e poi a Milano.

G.T.: Quali artisti c'erano che chi eravate?

R.S.: C'era Emilio Tadini, eravamo tanti, Valentino Vago e altri…

G.T.: Quindi era una mostra sulla figurazione e anche una promozione della figurazione che era stata in qualche modo relegata e criticata. Forse c'è ancora un po' questo complesso verso una certa pittura tutto oggi?

R.S.: Forse sì, anche se di tanto in tanto, da quando faccio il pittore, sento dire che è tornata la pittura. Ma poi torna e se ne và.

G.T.: Proprio negli anni '80, mi veniva in mente la Transavanguardia da una parte ma anche il movimento degli Anacronisti, che addirittura fecero la Biennale dell' ‘84 con Maurizio Calvesi che si faceva promotore di questa pittura e poi invece è come se si fosse un po' tirato indietro.

R.S.: Lo stesso Calvesi e anche Plinio De Martiis il loro mercante. Io gli anacronisti non li ho frequentati molto ma sono invece tutt'ora amico, perché mi piace molto la persona, di Stefano di Stasio. Mi sembra, tutto sommato, il migliore di loro anche perché ha una qualità di pittura alta. Non mi interessa molto quel mondo perché ricorda molto lo stile degli anni ‘30 come per dire il Realismo magico, che mi interessa pochissimo.

G.T.: Ah sì, non ti non ti piace il Realismo magico?

R.S.: No non mi emoziona, per me la pittura deve essere emozionante.

G.T.: Invece di artisti contemporanei, anche che non hai conosciuto, quali sono gli artisti che stimi, che ritieni importanti della seconda metà del Novecento?

R.S.: Alcuni che ormai fanno parte la storia della pittura e li abbiamo nominate: Fautrier figurativo Dubuffet, ecc….Quelli a cui venivo associato in genere in Italia erano pittori di cui magari ero amico ma che non sento molto vicini, come per esempio Piero Guccione o Lorenzo Tornabuoni. Lorenzo è morto da diversi anni. Piero poco tempo fa, io mi sentivo un po' sganciato da loro.