Intervista a Lamberto Pignotti



Situazione '68


Pignotti racconta della nascita di Situazione '68 a Firenze

persone citate: Dorfles, Gillo

enti e istituzioni:
Biennale di Venezia; Palazzo Medici Riccardi (Firenze); Piazza Cavour (Firenze); Parterre (Firenze)

trascrizione:
R.P.: Invece ritornando sul '68, su questo intervento che avevi fatto per questa mostra Situazione 68 a Firenze insieme a Gillo Dorfles, quali erano le vostre idee rispetto a questo '68 che era esploso come contestazione in quei mesi lì?

L.P.: Dunque nel '68 succede che una generosa, ma anche curiosa associazione di artigiani di Firenze, incontrando me e altri, decise di fare una cosa di tipo artistico e letterario e fin dall'inizio del 1968 si comincia a dar vita a Situazione 68, il nome era questo. Era un anno in cui stavano cambiando delle cose e cominciammo con un largo raggruppamento di artisti, critici e poeti sperimentali, e quindi ci fu una grande adesione all'inizio. Poi arriva la Biennale del '68 in cui qualcuno gira i quadri dall'altra parte e anche da noi, quelli che avevano dato l'adesione, qualcuno rinuncia.
All'inizio di dicembre '68 inizia questa manifestazione che si articola in due tempi: la letteratura viene fatta come convegno a Palazzo Medici Riccardi, dunque, le due relazioni vengono fatte al Medici Riccardi e Gillo Dorfles fa la sua relazione, che ieri ti ho fatto anche vedere, in cui si dice di questa situazione che era quella di Situazione 68, certe cose son finite e anche quell'arte che sembra emergere e dà un senso di precarietà, che fare? Ed era molto interessante come relazione e convegno. La mostra fu fatta sempre a Firenze in Piazza Cavour, a quello che si definisce il Parterre, un luogo dove fanno usualmente le esposizioni e gli artigiani a settembre, e venne fuori questa mostra. Tutte e due i momenti furono contestati e quindi questa manifestazione, che avrebbe avuto forse un grande successo in altri momenti, come disse Dorfles, in altri momenti ce li avrebbero portati i quadri. Però è interessante rileggersi questa cosa su Situazione 68 oppure anche questa cosa che la rivista Il Ponte riferisce di queste prese in divenire dopo la mostra in cui emerge la Pop Art a Venezia in cui viene fuori una certa situazione a Firenze più generalizzata e che in effetti, andrebbe presa ancora oggi in considerazione, specialmente quando come sottoscritto mi chiamano ancora a celebrare ancora il '68, gli anni Sessanta, a dire quant'erano belli e fantasiosi. Sì, quegli anni lì erano belli, fantasiosi e innovativi ma è inutile rimpiangerli perché oggi quel tipo di situazione, chiamiamola di crisi, è ancora presente e il discorso è come da questa crisi si può reagire.