Intervista a Luca Patella



La Cooperativa del cinema indipendente e Eliseo Mattiacci


Patella parla dell'esperienza alla Cooperativa del cinema indipendente e ricorda alcuni momenti lavorativi con Eliseo Mattiacci.

persone citate: Bacigalupo, Massimo; Foschi, Rosa; Marucci, Luciano; Baruchello, Gianfranco; Pascali, Pino; Patella, Luca; Diderot, Denis; Alighieri, Dante; Eraclito; Marconi, Giorgio; Mattiacci, Eliseo; Sargentini, Fabio; Duchamp, Marcel; Restany, Pierre

opere:
SKMP2, Luca Patella
Vasi fisionomici, Luca Patella
Praticabili, Eliseo Mattiacci

enti e istituzioni:
Cooperativa del cinema indipendente; Modern Art Museum; Galleria L'Attico (Roma); Planetario; Artforum; Domus

trascrizione:
R.P.: Facevate parte tutti e due però della Cooperativa del cinema indipendente, vero? Avete anche partecipato a questa esperienza.

L.P.: Sì sì, anche. Lì c'è una bella foto. Alcune riunioni della Cooperativa avvenivano a casa mia a Via Panisperna - per molti anni abbiamo abitato lì in una casa più grande di questa- e allora si vede tutto il gruppo, inclusi i fratelli Vergine, Bacigalupo e altri.

R.P.: Tra poco Bacigalupo verrà al convegno del 4 e del 5, quindi vi rincontrerete, verrà il 4 maggio.

L.P.: Ah non lo vedo da tantissimo, a Rosa ha mandato delle poesie e le ha scritto, poi sì mi ha mandato i saluti a me attraverso Marucci. Ho un video in cui si sente la voce di Bacigalupo in diretta perché lui dava la voce in inglese, è un po' più giovane di me e non c'è i titoli. Di che stavamo parlando?

R.P.: Di Bacigalupo e degli altri della Cooperativa.

L.P.: Un fil rouge, un filo multicolore. Sì perché per esempio io ….. qui c'era Baruchello e io scatto me stesso e tutto il gruppo (mima la posizione dello scatto) con un clic e una manona che si vede qui. Poi ecco un'altra cosa che l'episodio Luca, P2 -Patella-Pascali- tutto è un film mio sonoro e con l'intervento del montaggio di Rosa, ma è tutto un film mio che poi prese il Modern Art Museum, a L'Attico prese due esemplari e senza pagare a me. ….. è il direttore, di pelle scura. L'episodio Luca è tutto girato in animazione dal vero, si chiama anche pixelation, in cui io e Rosa facciamo manovre naturali, Rosa fa tramontare il sole, lo prende e lo porta giù. Tutto in scatto singolo, stop motion con delle riprese lunghissime, lì non c'era una telecamera di controllo, non c'era neanche un fotografo di scena. C'eravamo io, lei e la macchina fotografica e cinematografica. Poi c'è una scena molto bella in cui io e lei pattiniamo sui prati, ma sai oggi si può fare con.... ma un momento, oggi la roba fatta attualmente, come tu sai un telefonino meraviglioso oggi fra due anni è un vecchiume infatti io il mio l'ho adoperato un po' e poi l'ho buttato via. Io ho in mano uno scatto flessibile lungo più di dieci metri e lì c'è la cinepresa, noi pattiniamo sui prati e poi comandiamo alle nuvole di spostarsi e quelle si spostano, ai fiori di crescere e loro crescono, ma come? Tutto a scatto singolo. Quando pattiniamo sui prati con la mano io scatto, sono io che filmo, a un passo corrisponde uno scatto; poi dopo si vede tutto questo scivolare, le bandierine, le nuvole che passano e tutto questo sai quante ore ed ore di riprese.

R.P.: C'è qualcosa a cui ti sei in qualche modo ispirato?

L.P.: Beh sì, non l'ho inventato io lo scatto singolo.

R.P.: No non dal punto di vista tecnico, parlo proprio di questo racconto che tu fai.

L.P.: Era tutto molto sceneggiato però scenografie ho cercato di evitarle, sceneggiature sì tutto scritto e ce le abbiamo anche cose che avremmo dovuto fare con Pino in aggiunta a quello che è stato fatto, ho montato tutto il girato perché ormai non si poteva più. Lui voleva uscire da un nido. Tu lo hai detto molto bene, da un lato le cose mie sono estremamente pensate -theorem, teoria cose che poi parliamo un secondo di Diderot, di Dante e Eraclito e di libri che sembrerebbero non avere a che fare con le arti figurative. Qualche gallerista mi disse una volta, ad esempio Marconi "Patella ma questa è psicanalisi della letteratura ma io che c'entro", c'entri perché non c'entri. Queste erano strade che si aprivano alla dialettica e riuscivano a stabilirla, una dialettica che io, lo dico chiaramente, sono un somaro. Cioè da un lato ho fiducia in me, ne ho troppa e qui sbaglio, poi per esempio per cose pratiche, mercatili, non consiglio di seguire molto il Patella. Poi cose strabilianti, libri su Diderot incredibilmente profondi quindi sono un somaro sulla pratica spicciola, però su cose teoriche …

R.P.: Senti invece su SKMP2 il primo degli artisti che in qualche modo documenti è Mattiacci. Dove sono girate alcune delle scene?

L.P.: Quelle sono girate a L'Attico.

R.P.: Sì ma c'era anche una parte fuori, in strada, che è curiosissima perché oggi non lo so se si potrebbe fare una cosa del genere con il traffico romano.

L.P.: Sì, un altro inciso, e poi torniamo a questo subito, un film che è andato perso perché prima mandavano i film, ora invece c'è un progresso perché si mandano in DVD, ho mandato l'originale in Svezia e me lo hanno perso.

R.P.: Che film era?

L.P.: Era un film in cui alle 4 di mattina due giovani, un lui e una lei, inconscio e coscienza -perché c'è sempre dietro una chiave molteplice- si tuffavano nella Fontana di Trevi salvo che a quell'ora c'erano già i giapponesi con le macchinette. Ora torno a...

R.P.: A Mattiacci. Chi era insieme a Mattiacci? Perché poi non c'era solo lui, c'erano più...

L.P.: Ah sì, quelli erano i praticabili di Mattiacci e lì è lo studio suo a Montesacro. Dopo la discesa, lì a destra, c'è una strada che collega alla Tiburtina, lì sulla curva aveva lo studio e allora io ho scherzato perché, se Pascali l'ho lasciato un po' fare, con Mattiacci sono più intervenuto e allora gli ho fatto quello scherzo delle gomme perché gli avevano fatto a L'Attico, prima di via Beccaria, una mostra di pneumatici e allora ho animato questi pneumatici che alla fine travolgono lui stesso e rimane schiacciato. Ci sono tutte citazioni del cinema storico.

R.P.: Ecco quali sono le cose del cinema storico citate?

L.P.: ….. di ….. dove il mago Fabius, poi in un altro film c'è Fabius Sargent, e tu lo hai visto.

R.P.: E come circolavano questi film all'epoca?

L.P.: Per esempio due esemplari li ha comprati …..

R.P.: No non il tuo film, tu i film delle prime avanguardie dove avevi modo di vederli?

L.P.: Sì vedevano, uno pensa che oggi li vedi in Dvd li compri e li vedi ma allora le cose si trovavano, eccome.

R.P.: Come?

L.P.: Il Planetario dava i film storici, poi li vedevi come film, le ambasciate davano i film. Per esempio qualcuno pensa che oggi con Internet...ma sì, certo, la velocità e la quantità è enormemente aumentata per quanto se si rompe un computer... ma su Artforum c'è un mio articolo degli anni Settanta o Ottanta, "Marcel Duchamp messo a nudo da Luca Maria Patella", c'è ancora, si trova in rete. Artforum all'epoca circolava così come tante altre riviste per cui Pierre Restany su Domus, i miei Vasi fisionomici quando uscirono, allora Pierre era un mio amico, li pubblicò subito su Domus. Il mese seguente un giapponese di New York fa un vaso di Duchamp.....