Intervista a Luca Patella



Testimonianze fotografiche


Patella mostra e racconta le immagini presenti in alcune fotografie, dalle memorie personali alle opere

persone citate: Patella, Luca; Picabia, Francis; Masson, André; Lacan, Jacques; Pollock, Jackson; Foschi, Rosa; Cecchi, Carlo; Masè, Marino; Godard, Jean-Luc; Ledoux, Claude-Nicolas; Besson, Michèle; Magritte, Renè; Diderot, Denis

opere:
L'Origine du Monde, Gustave Courbet
Maison De Plaisir Cosmic, Luca Patella
Magritte Fountain

enti e istituzioni:
Fondazione Morra Greco; Incontri Internazionali d'arte; Accademia reale di belle arti, Bruxelles; Galleria Magritte

trascrizione:
R.P.: Vogliamo passare a far vedere un po' di immagini?

L.P.: Sì.

L.P.: Questo è un catalogo della Fondazione Morra che si chiama Patella ressemble à Patella, cioè Patella assomiglia a Patella, perché ….. il surrealista diceva Picabia a chi assomiglia? A Picabia allora ho fatto questo, però dico che "Patella assomiglia a Patella e a nessun'altro?" No, assomiglia anche ad altri salvo che...viene prima, spesso non sempre viene prima. Qui si vede Luca Patella nel '73, siamo nello studio cosmico di mio padre a Mad Mountain e abbiamo qualcosa di giapponese addosso. Questo me lo aveva insegnato qualche parigino, i kimoni da noi ancora non si usavano tanto.

R.P.: Un sarto parigino o un artista parigino?

L.P.: No no. Masson per esempio andava con un bellissimo kimono.

R.P.: Perché tu lo hai conosciuto? Vi siete conosciuti a Parigi?

L.P.: Sì con Masson ci siamo conosciuti, era molto amico perché lui era il genero di Lacan però anche il dripping di Pollock viene un po' da Masson e allora mi interessava per varie ragioni, non tutto Masson. Come persona poi molto simpatico e mi introduceva perfino a Lacan che aveva nello studio Origine du monde, poi per non spaventare la cameriera che faceva le pulizie Masson gli aveva fatto un edizione castigata che Lacan teneva con una carrucola e abbassava. Normalmente la teneva su, quando la cameriera faceva le pulizie le metteva questa cosa un po' più casta e pura. Dicevo, qui siamo nello studio di mio padre, io e Rosa, qui gli strumenti cosmici di mio padre (anche questo -indicando la foto-lo aveva costruito mio padre), poi per terra c'è un canosso, un osso per cani con un guinzaglio rosso che in un film si vede che mi tira verso tante situazioni. Questo canosso è girato al rovescio e poi montato, allora io lo tiravo ma lui mi trascinava a gli Incontri internazionali, poi chiudevi la porta e ci trovavamo a Montefolle. Questo film è una meraviglia, un lungometraggio che alla fine ho lasciato perdere perché non ce la faccio, tante cose non si riescono a fare purtroppo.
C'è Carlo Cecchi, Marino Masè che è un attore di Godard, che ho conosciuto, e Marino mi disse "quando lo finiamo questo film?" perché è ancora un bell'uomo, poco più giovane di me.

R.P.: Ma questo film quando lo hai iniziato?

L.P.: Inizio anni Settanta. Quello che vedi è un pezzetto di questo film. Allora Carlo ci starebbe che noi stiamo nella Maison De Plaisir Cosmic, che qui possiamo vedere, Claude-Nicolas Ledoux architetto utopista, ha lasciato le incisioni e basta. Vedete questo è un fallo (indicando un'immagine su un libro) e poi intorno ci sono casette ma poi Ledoux razionalizzava le cose e non ha costruito questo, ma io l'ho trasformato digitalmente. (Cambia immagine) Questo è Michèle Besson, un grande amico direttore dell'Accademia di belle arti di Bruxelles, poi anche della Galleria Magritte e tante cose, sua moglie ….. e qui stanno costruendo la Magritte Fountain, questo ha il profilo di René Magritte, ed ecco qui la fontana in funzione (altra immagine). Sotto c'è una grande stanza per la luce e la depurazione dell'acqua, disegno a mano libera e la fontana (altra immagine) perché di notte è tutta illuminata; è realizzata in pierre bleue, pietra azzurra, con cui hanno costruito tutti i palazzi della ….., tutti quei meravigliosi palazzi rinascimentali o secenteschi. Qui ci sono dei banchi di pietre, delle panchine di pierre bleue in cui c'è scalpellato, in fiammingo e in francese, "guardate bene la fontana e scoprirete il profilo di Renè".

R.P.: Prima che entrassi mi avevi accennato a qualcosa su questa storia.

L.P.: Sì, però ne avevo parlato poco fa con quest'altra amica. (torna alle immagini del libro) All'inaugurazione qui c'era l'acqua rosa.

R.P.: Come mai rosa?

L.P.: Perché Rosa è mia moglie. Poi mi telefonò il barista che stava lì e mi disse "ma io sto qui e sono aumentate del 100% le vendite, grazie". Ecco là c'era un sito "Visita Bruxelles-andate a vedere la Fontana Magritte", poi Michèle disse che la potevamo fare davanti al Museo Magritte. Il comune di Bruxelles mi ha commissionato questa cosa perché aveva visto alla grande mostra di Anversa le fontane.

R.P.: Però sono passati tanti anni quindi questa mostra ha avuto un'eco grande, perché dal '76 questa invece è una commissione più recente.

L.P.: Sì, ma lì ci sono molti ragazzi che fanno la tesi su Patella, forse sono più noto lassù che qui perché ti ho detto, a un certo punto abbiamo cominciato a girare, più che altro l'Europa, non in Cina e in India. (cambia immagine) Nessuno sembra che abbia costruito dei vasi fisionomici, l'ho chiesto a tanti e nessuno me lo ha saputo dire, il vaso vero e proprio, lì ci sono i duchi di Urbino e questo è Diderot mi sembra. Allora, torniamo qua (cambia immagine) alla Maison De Plaisir, una casa di piacere con le prostitute qua. L'ho trasformato questa volta visualmente perché ci vorrebbe un texano miliardario che capisce che potrebbe essere un bel museo questo. Sopra ci ho messo una cupola ruotante di mio padre che ruoterebbe con il cielo in modo che uno va qui e invece di ordinare la putain numero 8 guarda e vede scritto Ursa major su questo grande cristallo che però si potrebbe fare, ho visto a New York c'è qualcosa fatto così, specchiante. Comunque, vedendo scritto Ursa major e dietro chi c'è? Ursa major. Allora diventa un cosmoscopio, diventa una Maison de Plaisir Cosmic, del piacere cosmico. Che altro dicevi tu, dei letti?