Intervista a Luca Patella



Immagini fotografiche


Patella mostra altre fotografie e di ricorda alcuni lavori realizzati

persone citate: Alighieri, Dante; Piranesi, Giovanni Battista; da Sangallo, Antonio; Patella, Luca; Foschi, Rosa; Parmigianino; Diderot, Denis; Duchamp, Marcel

opere:
Alberi parlanti, Luca Patella
Gli Arnolfini Mazzola, Luca Patella

enti e istituzioni:
Palazzo Contucci, Montepulciano; Museo del Louvre (Parigi)

trascrizione:
R.P.: Tu mi dicevi prima qualcosa su Dante?

L.P.: Sì Dante, vediamo se qui c'è qualcosa, ecco per esempio (prende un'immagine) di grafici così ne ho centinaia, dopo se c'è tempo ti tiro fuori uno dei miei moltissimi quaderni. Qui c'è un grafico dove Dan è Dante, Den è Denis, Pir è Piranesi, Duch è Duchamp, allora ho pubblicato fra i Settanta e gli Ottanta un libro che si chiama Dan Den Pir Duch, psicologico perché di Dante la Vita nuova è una cosa pazzescamente bella sia coscienzialmente che inconsciamente, Jacques le Fataliste idem, bellissimo. Poi qui c'è Dan e Mat, il rapporto che c'era fra Dante e la Mater, Matelda, Dante viene dal fiume dell'oblio, Matelda-Mater-Dantis. Qui sono io che a Montefolle mi aspetto qualcosa dal cielo, come un santo.

R.P.: Un po' come nella foto da bambino.

L.P.: Sì sì, giusto. E questo è Sangallo, questo è Palazzo Contucci. Ecco qui (altra immagine) Luca e Rosa con una patella in primo piano, Arnolfini Mazzola, ecco quell'oggettino che tengo in mano in realtà, ecco qua (altra immagine) Pat-ella, che è una cosa di mio padre, questo sarà uno scudo, un codice, in realtà è questo oggettino che tengo in mano. E questa è una Vita nuova piccola così, dell'Ottocento, tant'è vero che ecco qua l'uva, allora metto a fuoco dal primissimo piano all'infinito. Gli Arnolfini Mazzola, i coniugi Arnolfini che stanno su questa porta e essendo uno specchio convesso si vede sia il davanti che il dietro, poi il Mazzola, Parmigianino che si ritraeva con una manona così, Parmigianino è un altro meraviglioso. Gli Arnolfini Mazzola a Montefolle, dunque Parmigianino aveva fatto un finto specchio piccolo così che sta a Vienna, un finto specchio su un legno bombato in cui si ritrae giovane, poi venne con questo specchietto finto a Roma e sembra che i papi fecero a ruba "lo voglio io, lo voglio io", insomma, fu la carta da visita del Parmigianino. Ecco gli Alberi parlanti in questa foto fatta da me che ascolto i miei alberi che dicono con la mia voce poesie dette da me.

R.P.: Le poesie erano sempre scritte da te o erano anche poesie di altri?

L.P.: No erano poesie mie. Ti ho detto perché tutto questo, perché senno fotografi di scena, filmmaker ma un momento, questo cose le faccio io, seriamente. Queste invece sono le ragazze con le minigonne, come usavano allora; poi i cespugli interattivi, toccandoli veniva fuori una ventata di uccelli e di musica nell'aria, interattiva. Per esempio gli alberi a Napoli li ho ricostruiti, qualcosa sta in Brasile, qualcosa a Roma, insomma li abbiamo ricostruiti però tali e quali, ci ho messo con l'aiuto di Rosa dei nidi di uccello e da cui si sente il loro cinguettio. Qui invece c'è un lavoro al..... e le foto sono le mie, le cupole sono coperte senno ….., qui ci sono i cieli fatti da ….. un lavoro pazzesco perché questa stavano prima a Parigi, al Louvre, ho avuto il permesso di stamparle, gli spicchi no? Questi spicchi e poi costruire queste cupole; qui ci sono le cartografie di mio padre con Rosa e me e corrispondono a queste cartografie dell'inizio del Settecento, i vasi fisionomici e me e Rosa. Altro versante queste rose di cieli aperte poi Lu-ca Patella, lui sceglie le telline, questo film che non concluderò mai ma di cui ho girato ore di filmato si chiamerà Lu-ca Pa-tella. Mi vuoi chiedere qualcosa?

R.P.: Non se se vogliamo far vedere un'ultimissima cosa, perché abbiamo parlato all'inizio di queste tue immagini degli anni Sessanta...

L.P.: Qui Piranesi ecco, Bertelli mi ha dato il permesso di inchiostrare a colori delle lastre del Piranesi, vedi l'acqua l'ho fatta azzurra senza manipolare ulteriormente, però questo è un lastrone di rame grande così, meraviglia. Di Diderot e di Dante qualcosina in più devo dirti.

R.P.: Sì, va bene.

L.P.: Qui per esempio un gallerista ha visto questo film e ha detto: "ma io ho jeans e la maglietta uguale a lui, ma in che si vede che è girato nel '67?" Beh Claudio ha 18 anni, poi è diventato uno dei dirigenti del Dams di Bologna.