Intervista a Luisa Gardini



La frequentazione con Toti Scialoja e Gabriella Drudi


Luisa Gardini parla degli incontri con Toti Scialoja e Gabriella Drudi, verificatisi negli anni, a più riprese. Questi momenti costituivano importanti occasioni di riflessione sul proprio lavoro.

persone citate: Scialoja, Antonio (Toti); Drudi, Gabriella

trascrizione:
E.G.: D'altra parte anche Scialoja vi portava a studio e vi faceva vedere il suo lavoro da pittore, fondamentalmente.

L.G.: Certo, assolutamente! Ci faceva vedere il suo lavoro da pittore e ci spiegava un po', ci raccontava quello che faceva. Lui era sempre estremamente comunicativo. Ci metteva a nostro agio e ci sentivamo… o almeno, io sentivo crescere in me delle consapevolezze e crescere come persona. Il sapere di poter fare. E questo è fondamentale.
Devo dire che negli incontri con Scialoja c'erano a volte anche gli incontri con Gabriella Drudi. Lei aveva una grande personalità e diceva delle cose molto interessanti. Io con lei avevo una comunicazione più profonda, ero più in sintonia.
Toti - come lo chiamavamo (ci davamo tutti del tu) - lo stavo ad ascoltare, mentre con Gabriella c'era più dialogo. Gli chiedevo che venissero a trovarmi allo studio, ma anche loro si proponevano, e quando venivano questi incontri erano molto diversi. Sia con Gabriella che con Toti avevano un andamento molto diverso.

E.G.: La cosa bella è che questi incontri non si sono limitati alla fine degli anni Cinquanta, ma sono continuati nel tempo. C'è stato un rapporto abbastanza lungo con loro.

L.G.: Sì, si sono interrotti quando lui è andato a New York e a Parigi e ci siamo rivisti dopo diverso tempo.
Nel '57, l'anno in cui decido di lasciare l'Accademia e contestualmente decido di fare dell'arte la mia professione, lui era ancora a Roma.