Intervista a Nini Santoro



L'incontro con Giulio Carlo Argan


Ninì Santoro parla del suo incontro con Giulio Carlo Argan e di come lo studioso lo avesse guidato nei primi anni di attività artistica.

persone citate: Argan, Giulio Carlo; de Pisis, Filippo; Rosai, Ottone; Argan, Paola; Venturi, Lionello

trascrizione:
C. Z.: Senti Ninì ma il contatto con Nello Ponente, con Lionello Venturi poi, è stato Argan il tramite?

N. S.: Argan è stato il tramite.

C. Z.: Come l'hai conosciuto Argan?

N. S.: Perché ero il compagno della figlia di Argan, e stavamo insieme, vivevamo insieme, facevamo le feste. Io facevo dei disegni allora, ma non sapevo chi fosse Argan, proprio non avevo idea.

M. R. - Quali tuoi disegni lui ha avuto modo di vedere?

N. S.: No non me lo ricordo, c'è un ragazzo che ha fatto una tesi adesso. Ha fotografato 700 miei disegni che ho realizzato fino al 1957-58. Ma ti dicevo, allora facevo vedere i disegni e allora Paola mi disse "li faccio vedere a mio padre". Gli fece vedere i disegni e al professore piacquero. Io allora mi rivolgo a lui dicendogli: "però adesso non so che fare" e lui mi iniziò a dare delle indicazioni.
Io gli portavo valanghe di disegni. Poi a un certo punto, sempre per crisi mie personali, mi misi a disegnare tanto. Portai questi disegni ad Argan e a lui piacquero ancora di più dei precedenti.
Lui allora mi diceva cose che poi ho scoperto dieci anni o vent'anni dopo. Lui mi diceva: "questo somiglia a Rosai, o questo somiglia a de Pisis, questo somiglia a…" e io allora dicevo "ma chi è questo?". Lui mi faceva scoprire a rate un mondo, però non in un modo casuale. Dopo ho capito perché: Argan quando parlava aveva già un progetto dalla fine all'inizio. Di qualsiasi cosa lui si occupasse, quando lui parlava creava sempre un periodo compiuto: soggetto, predicato, sviluppo, fine. Tutto questo parlando, tutto era squadrato, qualsiasi cosa lui dicesse. Capisci quello che dico, è vero no? (rivolgendosi a Claudio Zambianchi).

C. Z.: Si, certo.