Intervista a Nini Santoro



Gianni Novak e il rapporto con la letteratura


Ninì Santoro parla di Gianni Novak e del suo rapporto con la letteratura

persone citate: Novak, Gianni; Apollinaire, Guillaume; Gruppo 63

trascrizione:
N. S.: C'era un altro amico che stava a Parigi con noi, grandissimo, era Gianni Novak. Anche lui faceva parte del gruppo di Parigi. Conosco Gianni tramite Perilli. Un giorno torno a casa e trovo uno seduto sui gradini di casa che mi disse "ti chiami Santoro?" e gli rispondo di sì, e lui "Io sono Gianni Novak". Gianni Novak era un genio veramente, sì genio, genio, genio, genio.

M. R.: Hai fatto delle illustrazioni per lui?

N. S.: Scriveva, faceva queste cose, era spiritosissimo. Ognuno di noi faceva una cosa diversa però eravamo tutti molto divertenti, ci siamo divertiti come mai.

M. R.: A proposito di Novak, com'era il tuo rapporto con la ricerca letteraria in quegli anni.

N. S.: Come no!

M. R.: Perché voi frequentavate il Gruppo 63, pensiamo a Gianni Novak. Tu hai fatto una mostra proprio di illustrazioni a Parigi dei poemi di Apollinaire.

N. S.: Ah questi sì, "Impressions" si chiamava il libro.

M. R.: Sì la letteratura entra spesso anche nei titoli delle tue opere quindi insomma i rapporti erano stretti.

N. S.: Erano rapporti stretti per forza perché avevo mia moglie che faceva questo lavoro, e non c'era sera che non andassimo a teatro insieme a quegli altri o a un club, a un'inaugurazione, alle mostre. Sai a quell'epoca abbiamo fatto tante cose. A parte il fatto che ci piaceva farle, avremmo potuto fare di più se avessimo avuto più mezzi.