Intervista a Paolo Buggiani



Per un'arte sperimentale e antiaccademica


Buggiani esplicita cosa apprezza del Dadaismo, individuandolo nel suo anti-accademismo e nella sua carica sperimentale. Sono questi i caratteri che secondo lui devono sempre essere alla base di ogni ricerca artistica.

soggetti:
Dadaismo; Arte accademica

trascrizione:
I.S.: Che cosa del Dadaismo?

P.B.: Ma tutta la forma, l'approccio all'arte. Il fare l'anti-arte, il fare un quadro automatico con i pezzetti che cascano sopra la tela con la colla. Di fare un quadro bianco su bianco. Insomma sono degli esperimenti che sono irripetibili, perché lo fai una volta, però se lo fai due volte già hai copiato dalla prima. È proprio la purezza della ricerca e dell'esperimento che conta, mentre quando uno fa delle cose ripetute sono importanti per diffondere un messaggio, però non è che ogni volta un artista faccia un'opera d'arte. Ne fa una e poi magari ne fa una serie per diffondere quell'idea.

I.S.: Quindi ti interessa quest'idea dell'arte come esperimento.

P.B.: Soprattutto l'arte, per andare avanti, deve essere un esperimento, perché se non c'è sperimentazione, se non c'è ricerca, l'arte rimane all'arte di ieri. Pensa ai famosi pittori che c'erano nell'Ottocento quando sono venuti fuori i Fauves, il Cubismo... Allora c'erano dei bravissimi, famosissimi pittori che oggi non sono più nessuno, perché facevano un'arte di Accademia. Sono contro le Accademie. Non si dovrebbe dire, però...

I.S.: Tu puoi.

P.B.: Però, per dare certe regole... Anche io ho imparato da questo trombone napoletano che cos'era un corpo umano.

I.S.: Sai dipingere.

P.B.: Sì, però poi è meglio lasciarsi liberare da queste cose, dai canoni. Ci sono delle maestre che rovinano i bambini. I bambini sono così liberi, fanno dei disegni, degli scarabocchi, delle cose bellissime. Poi gli fanno fare Topolino, gli fanno copiare le cose e dicono che questo è sbagliato perché non somiglia al soggetto… Li rovinano!
Pensa, all'arte rupestre. Lì mica avevano i maestri che li correggevano dicendo come dovevano essere fatte quelle cose. No!