Intervista a Paolo Buggiani



Ricordi delle tensioni sociali nell'Italia degli anni Settanta


Paolo Buggiani racconta delle tensioni che animavano la società italiana nella seconda metà degli anni Settanta, quando lui arriva a proporre l'"arte indossabile".

soggetti:
performance

persone citate: Rotella, Mimmo

opere:
Arte indossabile / Wearable Art, Paolo Buggiani, 1978

trascrizione:
E.G.: Torni in Italia nel '68, che ovviamente è un anno abbastanza importante per le implicazioni politiche e sociali, e riparti nel '78 che è un anno altrettanto impegnativo.

P.B.: Sì, a Milano c'erano gli autonomi con i bastoni, con i manici dei picconi. Io andavo in giro vestito con le cose arcobaleno, perché avevo fatto una performance a piazza del Duomo con gli studenti di Brera che mi aveva dato un professore dell'Accademia.

I.S.: Era dura.

P.B.: Sì sì. Era la volta che un sanpietrino ha sfondato lo zigomo e la mascella a Mimmo Rotella. Lui era su una Volkswagen scoperta con lo chauffeur davanti, che era un ragazzetto. Lui stava dietro, come un Maestro. Si sono fermati. Davanti passava la manifestazione degli autonomi. Hanno visto questo su macchina tedesca... È arrivato uno con il sanpietrino. E Rotella si è svegliato all'ospedale.

E.G.: Ma quindi in questi anni a livello artistico sviluppi un tipo di arte con una carica politica più evidente?

P.B.: No, io sono sempre stato ribelle a prescindere. Per questo sono venuto via da New York. Perché New York è come un istituto di bellezza adesso. A parte che in America ti strizzano come un limone. Io gli avevo dato già dato un sacco di succo. Basta!